L’anagrafe dei conti correnti è un sistema che è stato istituito da diversi anni e che impone agli istituti bancari e postali, ogni 31 marzo, di effettuare una comunicazione contenente tutti i dati finanziari e i dati fuori conto in loro possesso; grazie a tale sistema, è possibile tenere sotto controllo i principali strumenti finanziari utilizzati da ognuno di noi, come conti correnti, carte di credito, carte di debito, bancomat, bonifici e assegni.
Con questo sistema, dunque, è possibile raccogliere, in un unico database, tutte le informazioni che riguardano banche, poste e operatori finanziari.
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Anagrafe dei conti correnti: cos’è e come funziona
L’anagrafe contributiva permette di eseguire degli accertamenti volti a verificare il corretto espletamento delle funzioni di conti correnti e depositi bancari e postali, con lo scopo di controllare che vengano rispettate le leggi che si esprimono sull’argomento.
Le comunicazioni devono essere effettuate entro il 31 marzo di ogni anno, quando le banche, le poste e gli intermediari finanziari consegnano all’Anagrafe Tributaria tutte le informazioni principali relative ai saldi e ai movimenti bancari.
Tali informazioni confluiscono in un grande data-base istituito presso l’Agenzia delle Entrate, con lo scopo di tenere sotto controllo gli spostamenti di denaro e prevenire l’evasione fiscale.
Grazie all’innovativo ed efficace sistema dell’anagrafe dei conti correnti bancari, infatti, è possibile combattere un fenomeno largamente diffuso nel nostro Paese. Non a caso l’evasione fiscale in Italia fa registrare una media di 90 miliardi di euro all’anno di imposte e di tasse non pagate, tuttavia con l’aiuto dell’Anagrafe Tributaria, solo lo scorso anno, sono stati recuperati circa 15 miliardi di euro.
Comunicazione all’anagrafe conti correnti: come avviene
Entro il 31 marzo di ogni anno tutti gli istituti finanziari e creditizi devono comunicare all’anagrafe nazionale le informazioni di cui abbiamo parlato. Per poter effettuare la trasmissione dei dati e l’accesso all’anagrafe è necessario avvalersi di un indirizzo di Posta Elettronica Certificata, meglio conosciuta con l’acronimo PEC.
In sostanza, tutta la procedura viene espletata in modalità telematica. Con questo sistema, le informazioni che vengono comunicate all’Agenzia delle Entrate sono circa un miliardo.
Si tratta più importante raccolta dati di questo settore, in cui confluiscono indicazioni che riguardano i conti correnti, le carte di credito munite di codice Iban, i prodotti finanziari, i titoli, i prodotti assicurativi, i saldi di fine e di inizio anno e le giacenze medie.
Quelle appena elencate sono le informazioni generiche relative ai vari strumenti finanziari, tuttavia, nel data-base dell’Agenzia delle Entrate arrivano anche chiarimenti che riguardano le operazioni effettuate con questi conti e quindi a quanto ammontano gli eventuali bonifici, le transazioni di denaro, le richieste di cambi di valuta, gli assegni e così via. Tutto ciò ha un unico grande obbiettivo: combattere il riciclaggio di denaro ottenuto con lo svolgimento di attività illecite.
Tra le informazioni che vengono comunicate all’anagrafe tributaria dei conti correnti, infatti, ci sono anche quelle relative alle casette di sicurezza, detenute presso gli istituti bancari o postali, e al numero di accessi effettuati all’anno per prelevare o depositare un bene nella cassaforte.
Informazioni comunicate
Le informazioni che un istituto bancario o postale è tenuto a comunicare entro il 31 marzo all’Anagrafe Tributaria, possono essere distinte in due categorie:
- i dati finanziari;
- i dati fuori conto.
Nel primo caso, ossia quello dei dati finanziari, ci stiamo riferendo a tutte quelle informazioni che riguardano i conti correnti dotati di codice IBAN e di codice fiscale, in pratica si tratta di dati come i movimenti di soldi dal conto e verso il conto, il saldo di inizio anno e quello di fine anno, le giacenze medie annuali.
Inoltre, appartengono a questa categoria di informazioni, anche quelle relative alle carte, ai conti titoli, alla nuovissima carta reddito di cittadinanza (2019) e tutti i prodotti finanziari e assicurativi.
Nel secondo caso, ossia la categoria dei dati fuori conto, le informazioni che interessano e che devono essere comunicate all’Anagrafe Tributaria sono quelle che riguardano i bonifici, gli assegni postali, gli assegni bancari, le richieste di cambio valuta e le cassette di sicurezza.
Quando parliamo di informazioni che riguardano un conto corrente ci si riferisce a tutti i depositi bancari, per i quali è necessario monitorarne i movimenti al fine di combattere l’evasione fiscale. Contribuiscono a questa lotta anche altri dati come la dichiarazione dei redditi effettuata con il modello 730, le fatture elettroniche emesse (obbligatorie da gennaio 2019), il modello ISEE precompilato.
Questo sistema di controllo, che pone sotto la lente d’ingrandimento i conti di tutti gli italiani, è attivo dal primo gennaio del 2012. Pertanto, è da oltre 7 anni che le banche, le poste e tutti gli intermediari finanziari comunicano, all’Agenzia delle Entrate, le informazioni che riguardano i conti, le carte, le cassette, etc. degli italiani.
Con la Legge di Stabilità del 2018, il sistema è stato ulteriormente rafforzato, infatti le informazioni relative alla giacenza media sono una novità di quest’anno, perché si era notato che alcuni soggetti, nel tentativo di evadere e di aggirare i controlli, svuotavano i conti in prossimità della fine dell’anno, facendo così diminuire notevolmente la voce che riguardava i saldi.
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Marco Fanelli
Marco Fanelli è un esperto nel settore fintech, con particolare interesse per carte, conti correnti e conti deposito. Con un background come sviluppatore informatico, Marco ha creato uno dei siti più visitati in Italia nel settore finance. Il suo obiettivo principale è fornire guide chiare e dettagliate, risolvere le problematiche annesse all'uso di carte e conti ed offrire recensioni comparative approfondite, rendendo il mondo fintech comprensibile per tutti.