Tra le più temute modalità di riscossione del credito c’è l’esecuzione sul conto corrente: tramite il pignoramento presso terzi, il creditore può bloccare i fondi presenti sul conto del debitore.
Se sei titolare di un conto N26, probabilmente ti starai chiedendo se quanto vale per i tradizionali conti bancari possa estendersi anche ai prodotti fintech come questo. In questo approfondimento, ci occuperemo di capire se il conto N26 è pignorabile: vedremo in quali casi ciò è possibile e quali sono i vantaggi dell’utilizzare la sua carta abbinata.
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Pignoramento delle carte prepagate e delle carte conto
Ad esempio una carta prepagata non è altro che un titolo di debito su cui il titolare può versare dei fondi. Solitamente queste carte sono nominative e questo le rende assimilabili agli altri beni di proprietà del debitore: la conseguenza è che i fondi depositati su queste carte possono essere sottoposti al pignoramento.
Il discorso vale a maggior ragione per le carte collegate ad un conto, come N26: in questo caso si parla, infatti, di un vero e proprio conto corrente associato all’utilizzo di una carta conto, che ha tutte le funzionalità e le caratteristiche tipiche del conto corrente. Da questo punto di vista, dunque, le carte prepagate e le carte conto sono perfettamente pignorabili.
Conto N26: è pignorabile?
Alla luce di queste premesse, possiamo da subito rispondere alla domanda da cui eravamo partiti: il conto N26 è pignorabile. Infatti, pur trattandosi di una carta attraverso la quale viene gestito un rapporto simile a quello di conto corrente, le caratteristiche stesse del conto N26 ne sanciscono la sua completa sottoponibilità alle procedure di riscossione dei debiti.
Infatti, il conto N26 è nominativo, nel senso che esso viene univocamente associato alla identità del suo titolare. D’altra parte, se hai aperto un conto con questo istituto ti sarai trovato di fronte alla necessità di fornire il tuo codice fiscale e la tua carta d’identità: in questo modo non hai fatto altro che rendere nominativo il prodotto e associarlo alla tua persona.
In secondo luogo, come ben saprai, la carta N26 è collegata al conto che possiede un IBAN. Ciò fa sì che questo prodotto possa essere utilizzato per effettuare e ricevere bonifici, proprio come se si trattasse di un tradizionale conto corrente. Anche questo aspetto vale ad individuare univocamente il rapporto di conto corrente, con la conseguenza che sarà impossibile sfuggire alle richieste di pagamento avanzate dai creditori.
Ciò significa che l’anagrafe dei conti correnti andrà a individuare anche le carte dotate di IBAN ed i conti online, in modo da estendere i normali controlli che si operano sui contribuenti anche ai titolari di prodotti come N26. Questo comporta che l’istituto dovrà fornire, al pari delle tradizionali banche, le informazioni concernenti gli estremi della carta, i depositi effettuati, i movimenti e le giacenze medie mantenute durante l’anno.
Si tratta di misure studiate per combattere l’evasione fiscale, ma che possono contribuire anche a rendere più semplice stanare i furbetti che in passato potevano utilizzare questo tipo di conti correnti per sfuggire più facilmente ai creditori.
Vedi anche n26: dichiarazione dei redditi.
Quando si può pignorare il conto N26?
La pignorabilità del conto N26 deriva, in conclusione, dalla sua sostanziale equiparazione ad un normale conto corrente. Da ciò deriva che non potrai sperare di utilizzare questo conto come una sorta di salvadanaio in cui custodire denaro per evitarne il pignoramento.
Un tuo potenziale creditore potrà scovare i fondi depositati, ma anche gli stipendi e le pensioni che avrai deciso di accreditare sul conto, accedendo alle informazioni in possesso delle anagrafi bancarie e tributarie.
Risulta doveroso precisare che questa evenienza potrà verificarsi soltanto in presenza delle condizioni che la legge impone al creditore che procede alla riscossione. Ciò significa che l’equiparazione del conto N26 ad un normale conto bancario comporta anche l’estensione a questa ipotesi delle garanzie che il debitore ha in caso di pignoramento del conto corrente.
Così, il creditore dovrà dimostrare l’esistenza del proprio diritto al pignoramento del conto N26, nonché attivare la procedura di legge, che prevede l’invio del precetto e l’avvio del procedimento di esecuzione regolato dal codice di procedura civile.
Esistono alternative a N26 per evitare il pignoramento?
In verità, c’è una soluzione da poter adottare per raggiungere questo scopo, anche se bisogna aggiungere che tale ipotesi è molto difficile da realizzare e presenta alcuni effetti collaterali.
Una soluzione alternativa può essere quella di utilizzare carte prepagate usa e getta. Si tratta di particolari carte anonime, che possono essere utilizzate entro un certo saldo e non possono essere ulteriormente caricate. Essendo carte prive di identificativo, non possono essere pignorate. Tuttavia, in considerazione dei rischi di illeciti connessi all’impiego di queste carte, oggi è molto difficile trovarle sul mercato e, molto spesso, quelle esistenti prevedono costi di attivazione molto elevati.
Per ulteriori dettagli, ti consiglio di leggere questa guida sulle carte prepagate non pignorabili.
Che vantaggi può avere il conto N26 anche se pignorabile?
Riassumendo, abbiamo appurato che il conto N26 è pignorabile e che evitare il pignoramento è un’operazione difficile e, potenzialmente, anche controproducente. Ciò nonostante, vogliamo spiegarti che il conto N26 ha anche altri vantaggi, a dispetto della sua pignorabilità.
Questo prodotto, infatti, può essere particolarmente utile per quelle persone che hanno subito un protesto o sono comunque registrate come cattivi pagatori. Costoro, infatti, normalmente hanno problemi ad aprire un conto corrente, a causa della cattiva reputazione finanziaria.
Viceversa, aprire un conto N26 è un’operazione molto semplice ed indicata anche per le persone che hanno avuto precedenti problemi di debiti. Infatti, non sono richieste garanzie relative allo storico creditizio e alla capacità di pagamento del cliente. Inoltre, l’apertura avviene interamente online e in tempi molto brevi.
Sebbene con il conto N26 non sia possibile accedere a finanziamenti e mutui, esso permette di ottenere un’operatività del tutto assimilabile a quella di un conto corrente, caratteristica che lo rende ideale anche per le persone considerate cattivi pagatori.
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Marco Fanelli
Marco Fanelli è un esperto nel settore fintech, con particolare interesse per carte, conti correnti e conti deposito. Con un background come sviluppatore informatico, Marco ha creato uno dei siti più visitati in Italia nel settore finance. Il suo obiettivo principale è fornire guide chiare e dettagliate, risolvere le problematiche annesse all'uso di carte e conti ed offrire recensioni comparative approfondite, rendendo il mondo fintech comprensibile per tutti.