La pratica relativa alla chiusura di un conto corrente bancario non comporta alcun costo per il correntista; non solo non sono previste spese accessorie ma il titolare del conto non è tenuto a fornire alcun preavviso, può dunque decidere di recedere dal contratto da un giorno all’altro; ovviamente è tenuto a seguire una procedura che porta via il tempo necessario a svolgere una serie di pratiche.
La banca non ha alcun diritto di opporsi alla decisione unilaterale del suo ex cliente. La Legge Bersani tuttavia ha posto una condizione: il correntista dovrà fornire una motivazione; per chiudere un conto deve dunque esserci un giustificato motivo, che deve rispettare quanto prescrive l’articolo 1341 del codice di procedura civile.
Il contratto tra banca e cliente è infatti un contratto a tempo indeterminato: prevede che la banca possa cambiare unilateralmente i tassi di interesse, le spese e altre condizioni contrattuali. Tuttavia l’istituto di credito è tenuto a comunicare ogni variazione avvisandolo con almeno 60 giorni di anticipo. Il cliente ha il diritto di recedere dal contratto entro quel lasso di tempo, senza incorre in alcuna penalità.
In questo caso il correntista non ha alcun obbligo di accettare la variazione delle condizioni contrattuali; deve però indicare, nella lettera di chiusura del conto, i motivi per cui intende recedere: un giustificato motivo potrebbe essere individuato per esempio nella variazione del tasso di interesse, nel costo relativo alla gestione annua oppure nelle spese addebitate dalla banca al cliente, su alcune operazioni.
Si è parlato dei tempi necessari alla chiusura di un conto corrente. Se non è necessario un preavviso, servirà comunque un tempo fisiologico per effettuare una serie di step che porteranno alla chiusura del conto corrente. Se hai deciso di recedere dal contratto con la banca devi:
- recarti a una filiale della tua banca e farti consegnare un modulo per la chiusura del conto;
- verificare che sul conto ci sia del denaro; se il saldo è negativo dovrai rimborsare la banca delle spese e pagare gli interessi che nel frattempo potrebbero essere maturati;
- restituire carte di credito, libretti di assegni e bancomat di cui hai usufruito nel periodo in cui sei stato titolare del conto. Verifica che non ci siano debiti contratti con la carta di credito.
I titolari di un conto corrente online possono scaricare tutti i documenti direttamente dal sito della banca; tuttavia la documentazione, debitamente compilata e firmata, deve essere spedita tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Oltre a restituire carte di credito, bancomat e libretti degli assegni, il titolare di un conto online potrebbe dover restituire anche i token predisposti per le operazioni di internet banking.
Merita un paragrafo specifico la delega bancaria, in rapporto alla chiusura del conto corrente. La delega bancaria è una procura che permette, al titolare di un conto, di incaricare una persona di rappresentarlo in tutte le operazioni collegate a un conto corrente.
La firma che viene depositata in banca permette dunque, alla persona delegata, di firmare assegni, prelevare contante, versare titoli, effettuare dei bonifici, sempre a nome del titolare; tuttavia questa procura non consente al delegato di chiudere il conto.
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Come chiudere il conto corrente di una persona deceduta
Cosa accade invece in caso di decesso del titolare di un conto corrente? La chiusura del conto corrente di un defunto è sottoposta a una procedura specifica. Il conto di un defunto cade, infatti, in successione: con tale formula si indica che l’istituto di credito congela il conto corrente, in caso di morte del titolare, in attesa di conoscere le disposizioni testamentarie del de cuius.
Tale prassi ha l’obiettivo di tutelare gli eredi del defunto, in modo da evitare che qualcuno, in modo illegittimo, si possa impossessare del denaro depositato. Prima di chiudere il conto dunque dovranno verificarsi alcuni passaggi fondamentali: per prima cosa si aspetta l’apertura del testamento, per l’individuazione degli eredi; in seguito, se e quando gli eredi avranno accettato l’eredità, il conto corrente si trasformerà in un conto cointestato tra gli eredi, ossia le persone che vantano un diritto nella successione.
In base a questa norma tutti gli eredi, cointestatari del conto, hanno il diritto di accedere al contante depositato e di disporre di una quota o dell’intera somma depositata, in base alla volontà del defunto. Gli stessi cointestatari possono decidere di chiudere il conto.
Ma quali sono i passaggi per arrivare al recesso del conto di una persona deceduta? Ecco gli step fondamentali:
- è opportuno andare in banca e chiedere all’istituto i conteggi relativi al conto del defunto;
- redigere presso un notaio una dichiarazione di successione;
- far pervenire la dichiarazione di successione all’istituto bancario, per l’individuazione degli eredi e dunque dei cointestatari.
Una volta individuati i cointestatari, costoro potranno prelevare il denaro a cui hanno diritto. Il conto poi potrà essere chiuso in seguito all’invio di una lettera di chiusura.
Chiusura del conto corrente postale
Anche il titolare di un conto corrente presso la Posta può recedere dal contratto in qualunque momento, senza incorrere in penali. La domanda di chiusura va fatta per iscritto a Poste Italiane. Nel giro di trenta giorni dall’istanza, il conto verrà chiuso.
Nel caso del conto aperto presso un istituto di credito la lettera andava indirizzata alla Direzione Generale; se invece il contratto è con Poste Italiane la domanda può essere inoltrata in filiale, all’agenzia presso la quale hai aperto il tuo conto.
La prassi prevede che venga fissato un appuntamento, con il direttore o con un impiegato addetto alla chiusura dei conti. Dovrai compilare il modulo di chiusura e consegnare libretti di assegni non utilizzati e bancomat. Una volta compilato il modulo è bene conservarne una copia, come prova del recesso avvenuto.
Questa procedura non è l’unica prevista. Si può anche decidere di inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno, con l’indicazione dell’oggetto: chiusura del conto BancoPosta. All’interno della raccomandata devono essere inserite le proprie generalità, l’indirizzo di residenza e un recapito telefonico. Tuttavia è molto più semplice trasferire il conto corrente piuttosto che chiuderlo. Se vuoi chiudere il conto BancoPosta perché hai individuato una banca presso cui aprirne uno nuovo, puoi chiedere il trasloco del conto.
Prima di recedere da contratto con BancoPosta conviene aprire un nuovo conto nuovo e poi procedere al recesso con Poste Italiane. Il primo step è la sospensione degli addebiti da parte di Poste Italiane per attivarli sul nuovo conto.
Chiusura del conto corrente cointestato
Esistono due tipi di conto corrente contestato: il conto corrente a firme congiunte e il conto a firme disgiunte. Ognuno di essi prevede una diversa procedura di chiusura. Se sei titolare di un conto cointestato a firme congiunte, e hai deciso di chiuderlo, devi procurarti il modulo di chiusura su cui dovranno essere apposte le firme di entrambi gli intestatari.
Se invece il conto è a firme disgiunte, per chiuderlo basterà soltanto la firma di uno dei due cointestatari. In rete sono disponibili dei fac simile di moduli di chiusura del conto. Sul documento bisogna riempire i campi vuoti con:
- nome, cognome e indirizzo di residenza;
- nome del destinatario: la banca e nello specifico la filiale, con l’indirizzo in cui si trova;
- il luogo e la data di chiusura del conto;
- il numero di conto corrente e il nome degli intestatari.
Il modulo stabilisce la volontà di recedere dal contratto, per cui il titolare chiede all’istituto di chiudere il conto cointestato. Infine sarà necessario specificare su quale altro conto si desidera venga trasferito il denaro residuo, fornendo:
- il numero del nuovo conto corrente;
- il codice IBAN;
- il nome dell’intestatario e quello della banca.
La prassi vuole che al momento della chiusura il titolare consegni il bancomat tagliato in due parti, tutti gli assegni non ancora utilizzati, una copia del documento di identità di ciascuno degli intestatari e il codice fiscale.
Vedi anche chiusura conto corrente cointestato.
Lettera di chiusura del conto corrente
Per la chiusura del conto corrente è necessario inoltrare una lettera, un’istanza di chiusura del contratto tra banca e cliente. La lettera non può avere una forma libera, ossia non può essere una semplice domanda di recesso ma deve rispettare una formula ben precisa. Non devi indirizzarla alla filiale presso cui ti rechi abitualmente o dove hai aperto il conto, bensì alla Direzione Generale. Devi dunque indicare l’indirizzo, il codice di avviamento postale e la città in cui si trova la direzione.
La lettera, inoltre, deve specificare l’oggetto, ossia “la richiesta di estinzione del conto corrente”. La formula prevede che il titolare del conto, dopo aver indicato le sue generalità e l’indirizzo di residenza, chieda l’estinzione del conto dell’intestatario.
L’istanza di chiusura deve contenere anche una data entro cui il richiedente desidera che il conto venga chiuso. Come nel caso del conto cointestato, anche in questo caso vanno allegati alla richiesta il bancomat tagliato in due e gli assegni inutilizzati.
A differenza del conto cointestato a firma congiunta il modulo dovrà essere firmato esclusivamente dal titolare del contratto. Prima di decidere in che forma restituire assegni e bancomat, è consigliabile consultarsi con la filiale di riferimento. Ogni banca ha la sua procedura e un errore nella consegna degli allegati potrebbe dilatare i tempi di chiusura del conto.
Oltre al conto è bene chiudere anche i depositi di titoli, mentre è opportuno lasciare in deposito una somma minima che vada a coprire le spese residue che nel frattempo potrebbero essere maturate. Solitamente è meglio non aspettare la fine dell’anno per l’invio della lettera di chiusura; il suggerimento è di anticiparla di qualche settimana, proprio per evitare che maturino spese, per lo più costi di gestione legati all’anno nuovo.
È sufficiente un ritardo o un piccolo errore per allungare i tempi ed essere costretti a pagare anche le spese che le banche calcolano e addebitano al principio del nuovo anno. Per questo è importante indicare nella lettera una data limite per il recesso dal contratto, che faccia fede ai fini del computo delle eventuali spese.
Vedi anche esempio lettera di chiusura conto.
Spese di chiusura del conto corrente
Quanto costa chiudere un conto corrente? Il Decreto Bersani ha innovato la normativa che disciplina la chiusura dei conti correnti. Prima del decreto era previsto un costo per il recesso. Oggi invece sei tenuto a corrispondere alla banca soltanto le spese ordinarie e gli eventuali debiti.
Nonostante il decreto del 2006, chiudere un conto non è completamente gratuito. Vanno calcolate le spese di gestione, le imposte di bollo e tutte le voci inerenti il canone: sono le cosiddette spese estintorie, tuttavia non molto rilevanti.
Se hai già scelto la tua nuova banca, presso la quale aprirai il nuovo conto corrente, potresti chiedere al nuovo istituto di procedere come intermediario con il tuo vecchio istituto di credito, per eseguire le pratiche di recesso dal vecchio contratto.
Vedi anche quanto costa chiudere un conto corrente.
Tempistiche per la chiusura del conto corrente
I tempi di chiusura di un conto possono variare da banca a banca. In generale il titolare del contratto deve indicare, nella lettera di chiusura, una data entro cui deve avvenire il recesso. Poste Italiane estingue il conto entro un mese dalla richiesta scritta. Molto spesso, per tutti gli altri istituti, i tempi dipendono da diversi fattori. In ogni caso il recesso deve avvenire entro 12 giorni.
È l’Unione Europea che ha stabilito i tempi massimi di chiusura del conto corrente, da parte degli istituti di credito. Nel caso in cui la banca superi il tempo massimo stabilito dalla direttiva, la banca andrà incontro a sanzioni. Il titolare del conto potrà anche essere indennizzato, se l’istituto non rispetta le condizioni di chiusura previste dalle varie normative.
Vedi anche tempi di chiusura conto corrente.
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Marco Fanelli
Marco Fanelli è un esperto nel settore fintech, con particolare interesse per carte, conti correnti e conti deposito. Con un background come sviluppatore informatico, Marco ha creato uno dei siti più visitati in Italia nel settore finance. Il suo obiettivo principale è fornire guide chiare e dettagliate, risolvere le problematiche annesse all'uso di carte e conti ed offrire recensioni comparative approfondite, rendendo il mondo fintech comprensibile per tutti.